Child-robot interaction
Nao come mediatore di conoscenza
A differenza degli assistenti vocali, che si limitano a fornire informazioni sugli argomenti di un’unità didattica, il social robot può farsi esecutore pratico della dimensione concettuale. Per dimostrare l’efficacia di questa intuizione, il Laboratorio Gallino ha elaborato un prototipo di interazione bambino-robot in cui il social robot Nao traspone dei concetti, sia dal punto di vista linguistico che figurativo, nella direzione di una “semantica incarnata”. L’insegnante o educatore, all’interno della cornice di un’unità didattica, crea una “base di conoscenza” destinata alla fruizione. Gli utenti dell’esperienza, i bambini che frequentano i primi due gradi della scuola primaria italiana, ottengono una trasposizione concreta di contenuti scritti e grafici. Tali funzioni di Nao possono essere applicate all’interno di diverse discipline del curriculum scolastico, così come di attività ludico-educative o di potenziamento; possono dunque rappresentare un supporto nell’apprendimento di una lingua straniera, uno strumento per sinergie con realtà museali, culturali, artistiche e archeologiche, e anche un potenziamento per incontrare bisogni educativi speciali.